Chi Governa il Mondo?
Lo slogan di Occupy Wall Street "We are the 99%" non ha più nessuna eco nelle piazze del mondo di oggi, anche dopo che James B. Glattfelder, un fisico teorico specializzato sulle dinamiche dei sistemi complessi, realizzò e pubblicò uno studio intitolato " The Network of Global Corporate Control" basato sull'ORBIS database del 2007 che, indirettamente, dava ragione a chi, al tempo, tentava di cambiare il paradigma tramite il dissenso e la protesta attraverso il movimento "No Global".
Nella presentazione del suo studio, filmata al TEDxZurich, Glattfelder evidenziava però che, a suo parere, quanto da lui rilevato poteva essere un modello nato in modo naturale e non un modello precostituito per il dominio del sistema.
Rimaneva comunque evidente che la ricerca provava che, quando il sistema collassò nel 2008, era pericolosamente e strettamente concentrato in un piccolo nucleo di "top players" che ne avevano di fatto influenzato la sorte.
Insomma, lo studio sembrava poter davvero rispondere alla domanda: Chi governa il mondo?"
James B. Glattfelder aveva di fatto esaminato le connessioni delle proprietà mondiali suddividendole in nodi (determinati da aziende, persone, governi, fondazioni), in collegamenti (la percentuale della proprietà) e in valore.
Complessivamente, lo studio aveva registrato:
- 13 milioni di rapporti di proprietà
- 43.000 multinazionali
- 600.000 nodi
- 1 milione di collegamenti
Dove ogni punto rappresentava le multinazionali, i nodi e i relativi collegamenti. Ogni sezione assomigliava a questo:
Come spiegava Glattfelder, in questo ecosistema di società transnazionali c'era una periferia e un centro, un network che conteneva circa il 75% di tutti i players.
Immerso in questo centro c'era quello che lo studio chiamava core. Questo core conteneva 1.300 nodi altamente connessi. Sebbene solo il 36% delle multinazionali rientrava in questo nucleo, esse costituivano il 95% del valore dell'intera rete:
Gli autori di questo studio avevano quindi scoperto che solo 737 principali azionisti avevano il potenziale per controllare l'80% del valore di tutte le multinazionali del pianeta.
Questi principali azionisti erano per lo più istituzioni finanziarie e bancarie occidentali e in particolare con sede negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
I primi 10 della lista nel 2007 erano:
- Barclays plc
- Capital Group Companies Inc.
- FMR Corporation
- AXA
- State Street Corporation
- JP Morgan Chase & Co.
- Legal & General Group plc.
- Vanguard Group Inc.
- UBS AG
- Merrill Lynch & Co Inc.
Ma le loro scoperte diventavano ancora più interessanti quando i ricercatori rilevarono che solo 146 dei top players del core, che rappresentavano lo 0,024% di tutti i nodi studiati, avevano la capacità di controllare circa il 40% del valore di tutte le multinazionali. Questo alto grado di interconnessione significava che non solo erano tutte fortemente influenzabili da pochi soggetti, ma che tale influenza era in grado di diffondersi a macchia d'olio nell'intero sistema. Quello che infatti poi accadde realmente nel 2008 quando il sistema collassò su sé stesso.
Lo studio, pubblicato su PLOS ONE divenne rapidamente virale.
Sotto alcune degli articoli che sono stati pubblicati al riguardo:
- The New Scientist: Revealed — la rete capitalista che gestisce il mondo (24 ottobre 2011)
- The Montreal Review: Decoding Complexity (aprile 2012)
- Public Intelligence: Una rete di 147 aziende controlla quasi il 40% del valore economico globale delle multinazionali (21 ottobre 2011)
- Science News: Il mondo finanziario dominato da poche tasche (24 settembre 2011)
- Huffington Post: "Super-entità" di 147 aziende al centro dell'economia mondiale, afferma uno studio (24 ottobre 2011)
- Media Freedom International: Una piccola rete di aziende gestisce l'economia globale (4 aprile 2012)
- Global Reserch: I banchieri governano il mondo (16 dicembre 2011)
Il nostro studio non afferma che gli attori nel core siano collusi. Né afferma che questa struttura sia il risultato di una progettazione intenzionale... Quello che sosteniamo è che sono necessari ulteriori studi per indagare sulle implicazioni che una tale struttura può avere nel mondo finanziario.
James B. Glattfelder
Tornando ai giorni nostri da quella protesta, da quello studio e da quell'avvertimento sono ormai passati 10 anni e in pochi poi hanno approfondito o discusso tali ricerche, anzi, in maggioranza ne sono rimasti completamente all'oscuro rischiando di pagare oggi un prezzo salatissimo per non avere ricevuto certe informazioni.
Gli stessi scienziati infatti pubblicarono, all'inizio del 2019, anche un altro studio:
in cui veniva descritta l'evoluzione della rete globale finanziaria dove veniva mostrata l'ascesa dell'hedge fund BlackRock , il più grande del pianeta che, insieme al Vanguard Group, divennero i più potenti e pericolosi aggregati di ricchezza del globo dopo la crisi finanziaria globale del 2008 e che a tutt'oggi stanno ingigantendosi sempre più.
Un rapporto di Bloomberg del 2017 già affermava che entrambe queste società nell'anno 2028, gestiranno investimenti per un importo superiori ai 20 trilioni di dollari (ovvero valori per 20mila miliardi). Ciò significa che possederanno quasi tutto il possedibile (l'intera emissione monetaria della FED per sostenere l'economia mondiale quest'anno ha raggiunto i 19mila miliardi). Bloomberg definisce BlackRock “Il quarto ramo del governo”, perché è l'unica agenzia privata che lavora a stretto contatto con le banche centrali. BlackRock presta denaro alle banche centrali ma ne è anche il consulente privilegiato, non solo, ma sviluppa anche il software utilizzato dalle banche centrali.
I rapporti di allora affermavano che, come ci ricordava l'inizio di questo articolo, l'1% del mondo possedeva più ricchezza del restante 99% ma c'era anche di peggio, Oxfam affermava che l'82% di tutti i soldi guadagnati nel 2017 erano già andati a questo 1%.
Insomma il potere di queste due società va ben oltre la semplice immaginazione. Non solo possiedono gran parte delle azioni di quasi tutte le altre grandi società del pianeta, ma anche le azioni degli investitori in quelle società in qualità di gestore di investimento sia pubblico che privato. Questo dona loro il monopolio completo sui mercati e sul mondo finanziario che poi determina le scelte politiche mondiali che la quasi totalità dell'umanità poi subisce.
Ora una domanda sorge spontanea, se queste società sono a loro volta di proprietà di azionisti, chi sono questi azionisti?
Qui arriviamo a una strana conclusione. Il maggiore azionista di Black Rock è la Vanguard stessa, una società privata della quale non posso vedere chi siano realmente gli azionisti.
Apparentemente l'élite che possiede Vanguard non ama essere sotto i riflettori ma un rapido sguardo suggerisce che la Rothschild Investment Corp e la Edmond De Rothschild Holding sono due di questi proprietari così come altri nomi altisonanti uscirebbero fuori se solo si approfondisse la ricerca, tipo quelli dei Bush, dei Warburg, dei Rockfeller ecc.
Se ora vi chiedete per caso:
Perché non tutti sanno di queste dinamiche collegate a questi nomi?
Perché non ci sono film, documentari o approfondimenti su queste famiglie nonostante il mondo sia stato colpito da crisi così importanti?
Perché questi nomi non furono riportati nei notiziari o nei libri di storia?
Semplice! Perché il 90% dei media internazionali è di proprietà di solo nove conglomerati mediatici... e indovinate un po' in che mani sono!?
In altre parole, queste due società di investimento, Vanguard e BlackRock, detengono il monopolio in tutti i settori chiave del mondo ( compresa "Big Pharma" ) e, a loro volta, sono di proprietà delle famiglie più ricche del pianeta, alcune delle quali sono Reali e già molto ricche anche prima della Rivoluzione industriale.
Il video seguente ne identifica alcune, tra queste ci sono:
Gli Orsini, la famiglia reale britannica, i Du Pont, i Morgan, i Vanderbilt oltre ai già citati Rockefeller, Bush ecc.
Qualcuno una volta disse:
Questo è un piccolo club del quale tutti voi non farete mai parte!
A voi le riflessioni finali.
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22/10/2023, 13:45+0-0
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