Albert Einstein era un antisemita e un complottista?


Anna Arendt e Albert Einstein: una visione critica sulla politica di Israele nel contesto attuale.

Cosa diresti se il "famigerato" MainStream, accusasse Anna Arendt e Albert Einstein di antisemitismo o di complottismo?

Inimmaginabile e irrealistico? Affatto!

Al contrario, questo è esattamente ciò che sta accadendo oggi, e - per di più - sta accadendo su scala globale.

Inoltre, tali attacchi non provengono solo da giornalisti asserviti, ma da una schiera di illustri personaggi che, con la benedizione di una varietà di istituzioni politiche, usano quelle etichette per denigrare la critica nei loro confronti.
Non si tratta di un fenomeno marginale o di attualità. Fa parte di una vera e propria macchina da guerra messa in piedi negli ultimi anni, da strutture politiche al potere in Occidente per spazzare via ogni critica, presente o futura, da parte di coloro che avvertono la deriva nefasta di tale realtà, e che rendono questa attività un alleato strategico di prim'ordine.

In tutti questi casi, anche il minimo disappunto alle politiche israeliane, o il minimo sostegno ai diritti del popolo palestinese, o il minimo sospetto che dietro a certe politiche ci sia un progetto mirato, portano automaticamente ad un attacco politico e mediatico a tutto campo contro il 'colpevole', accusandolo di essere un antisemita e un complottista (qualsiasi cosa voglia dire per loro questo termine)!  E, come se non bastasse, molti dei tanti governi dell'Unione Europea e degli Stati Uniti, hanno recentemente compiuto un ulteriore passo. Varando leggi che, in nome della lotta all'antisemitismo, e alla lotta contro la disinformazione, vietano o criminalizzano qualsiasi critica alle politiche brutali contro i Palestinesi, attuate dai vari governi che da decenni sono al vertice in Israele.

E così, il fatto che l'unico criterio per la definizione del moderno antisemitismo risulti essere l'atteggiamento critico nei confronti di Israele e dei suoi governi, hanno portato ad una situazione tragicomica: ovvero sentire, e leggere che, veri e propri estremisti filonazisti, come i leader di Polonia, della Repubblica Ceca o dell'Ucraina, insieme a molti altri politici europei e degli States, vengono osannati come difensori della democrazia e, paradossalmente, amici d'Israele.
Ecco perché questo apparato, o Alleato Strategico, delle oligarchie che governano attualmente l'occidente, potrebbe benissimo accusare e processare Albert Einstein (tra l'altro ebreo anch'egli), accusandolo oggi di antisemitismo e disinformazione, per aver osato inviare la seguente lettera aperta al New York Times, sottoscrivendola insieme ad altri 19 intellettuali, 75anni fa.

Tuttavia, la cosa più importante di questa lettera non è che dei personaggi pubblici del tempo, descrivevano Beghin e il suo partito “fascisti” (cosa questa che sarebbe oggi più che sufficiente per portarli in tribunale) ma è che, i drammatici avvertimenti contenuti in quella lettera aperta, siano stati pienamente confermati negli ultimi 70anni. Anzi, che continuano a confermarsi ogni giorno in Israele e in tutto il Medio Oriente, con le tragiche conseguenze che tutti conosciamo.
Infatti, Menachem Beghin, descritto nel 1948 da Albert Einstein e dalla Arendt come “fascista”, divenne primo ministro di Israele 29anni dopo quell'articolo, nel 1977. E ci riuscì guidando un nuovo partito, il Likùd, da lui fondato come continuazione del suo precedente partito, l'Herùt (che ironicamente significa "Libertà" in ebraico). Ma la cosa principale è che, dal 1977, Israele è governata proprio da quel partito, il Likùd, che di fatto ha monopolizzato il potere in quel Paese.

Gli avvertimenti sulle nefaste conseguenze dell'ideologia di Beghin, e del suo partito, contenuti nella lettera aperta al New York Times, restano quindi estremamente attuali 75anni dopo la loro pubblicazione. Proprio perché, i successori di Beghin nel Likùd, sono i seguaci della sua opera e i custodi della stessa eredità ideologica, politica e organizzativa.

In effetti, quello che sta succedendo oggi in Israele, nel Medio Oriente e nel mondo intero, per quanto scandaloso, non è il prodotto dell'improvvisazione e nemmeno un'invenzione del momento. Queste sono scelte politiche che obbediscono, e sono governate, dalla “logica” di una corrente politica particolarmente pericolosa, quella del revisionismo-storico degli accadimenti del secolo scorso.

Dobbiamo allora considerare sorprendenti e "anormali" queste "alleanze strategiche" e il flirt dei leader Israeliani con i loro amici internazionali della stessa risma? Affatto.

Il loro primo insegnante non fu altro che il padre e teorico del revisionismo sionista, tale Zèv Jabotinsky.

Motivato da un odio patologico per la rivoluzione russa, Jabotinsky si alleò, nel 1922, persino con un signore della guerra nazionalista ucraino, ovvero Symon Petliura, le cui milizie avevano realizzato, tra il 1917 e il 1922, ben 897 programmi di sterminio, in cui furono giustiziati decine di migliaia di ebrei in quel Paese! Del resto, lo stesso marchio patologico aveva poi spinto i seguaci e i successori di Petliura, come ad esempio Stefan Bandera, ad allearsi al tempo con le armate di Adolf Hitler.

C'è però una differenza importante tra ieri e oggi: al tempo della lettera firmata da Einstein, figure come Jabotinsky, Petliura, Beghin e Bandera non erano affatto “presentabili”, e l'establishment politico internazionale di allora evitava la loro compagnia, anzi, a volte li sconfessava apertamente. In altre parole, erano persone, diciamo, poco raccomandabili.

Oggi però la situazione è completamente diversa. Alcuni di essi, infatti, sono diventati eroi nazionali in alcuni Paesi.
Insomma i “fascisti” descritti nel 1948 da Einstein, e dagli altri, si sono trasformati in figure del tutto presentabili, e la verifica la si può fare attraverso le pagine web di wikipedia dedicate a questi personaggi, che vengono costantemente riscritte in termini "politicamente accettabili" da parte di revisori disonesti, sotto l'aspetto Storico.

Da sottolineare quindi è che, i seguaci contemporanei di questi personaggi, sono oggi diventati partner strategici privilegiati di coloro che governano il mondo, che poi impongono le loro scelte autoritarie e antidemocratiche alla maggioranza dei governi dei paesi occidentali e che, purtroppo, rischiano nuovamente di portare il mondo ad un nuovo conflitto mondiale!

Concluderemo questo articolo come è iniziato: insieme, ancora una volta, ad Albert Einstein e ai suoi avvertimenti.

Infatti pochi giorni dopo il massacro di Deìr Iàssin, coloro che rappresentavano negli Stati uniti le organizzazioni che perpetrarono quel massacro, ebbero la brillante idea di chiedere l'appoggio ad Einstein.

Ecco la risposta del celebre scienziato ebreo, che fu piuttosto laconica, in appena 50 parole:

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B17tv

25/10/2023, 08:27

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