Hamas rilascia il secondo gruppo di ostaggi


Gaza: il cessate il fuoco regge

I combattenti di Hamas hanno rilasciato il secondo gruppo di ostaggi israeliani provenienti dalla Striscia di Gaza nella tarda serata del 25 novembre, dopo un breve ritardo attribuito alle violazioni israeliane dell'accordo di cessate il fuoco. L'esercito israeliano ha confermato, tramite un comunicato, che 13 cittadini israeliani, tutti donne e bambini, e quattro cittadini thailandesi sono stati liberati da Hamas e consegnati all'Egitto per poi essere rimpatriati in Israele. Uno degli ostaggi era ferito ma le sue condizioni sono stabili. Le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, l'ala armata di Hamas, avevano precedentemente dichiarato di aver consegnato 13 israeliani e sette stranieri alla Croce Rossa. La ragione della discrepanza nel numero di stranieri rilasciati non è stata immediatamente chiarita.

Un video pubblicato da Hamas ha mostrato gli ostaggi in buone condizioni fisiche mentre i militanti della resistenza di Hamas li accompagnavano ai veicoli della Croce Rossa diretti fuori da Gaza. In cambio degli ostaggi, Israele ha rilasciato 29 prigionieri palestinesi provenienti da tre diverse prigioni: Megiddo, Ofer e Damun. Tutti i prigionieri liberati erano donne o bambini, secondo il Servizio carcerario israeliano.

Gli ostaggi sono stati liberati dopo un ritardo di alcune ore rispetto all'orario previsto. Hamas ha accusato Israele di aver violato l'accordo di scambio, bloccando i camion degli aiuti diretti al nord di Gaza e non rispettando gli standard concordati per il rilascio dei prigionieri palestinesi. Tuttavia, i funzionari israeliani hanno smentito queste affermazioni e hanno minacciato di riprendere le operazioni militari nella Striscia entro mezzanotte se gli ostaggi non fossero stati liberati.

Nonostante la battuta d'arresto, sembra che l'accordo di cessate il fuoco non abbia subito alcun impatto. Il 26 novembre, l'Ufficio del Primo Ministro israeliano ha confermato di aver ricevuto la lista degli ostaggi che saranno rilasciati il terzo giorno del cessate il fuoco.

Gli Stati Uniti, l'Egitto e il Qatar, che hanno svolto un ruolo di mediazione nell'accordo tra Israele e Hamas, stanno attualmente lavorando per prolungare il cessate il fuoco di almeno uno o due giorni, al fine di assicurare il rilascio di altri ostaggi israeliani e consentire l'ingresso di ulteriori aiuti a Gaza.

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